Blockchain Value Revolution

Il “valore” degli artisti e delle loro comunità nel Web3

L’arte ha un valore. Ha un valore culturale. Ha un valore nel mercato dell’arte. Tuttavia, grazie alla Blockchain, stanno emergendo alcune domande chiave: che cos’è il valore artistico nel Web3, “on-chain”? Lo spazio blockchain prevede un modello totalmente diverso per il valore degli artisti? Il “valore” si sta evolvendo rapidamente a causa della tecnologia? I mercati e le istituzioni dell’arte sono pronti per questa rivoluzione?

È in atto una Blockchain Value Revolution (BVR) per gli artisti on-chain e il mio obiettivo è condividere le grandi idee su questa tendenza. Questa è la prima della nostra serie sulla BVR e non vediamo l’ora di condividere queste idee e tendenze da tenere d’occhio.

TRENDS TO WATCH

  • Investimenti guidati dalle communities: Man mano che le comunità creative della blockchain crescono (pensate a loro come a dei “super fan”), le communities investiranno e promuoveranno gli artisti e i progetti che ritengono veramente validi. Questo sembrerà una promozione dall’esterno, ma con il “listen-to-earn” ed il “token investing” gli artisti di tutti i generi riceveranno investimenti on-chain direttamente dalla loro community. Questo atto di investimento della community aumenterà il valore degli artisti, sia dal punto di vista finanziario sia per quanto riguarda la portata della comunità. I “fan” (come communities) avranno la possibilità di finanziare i contenuti che desiderano ascoltare/vedere e si uniranno in un nuovo tipo di gruppo, all’interno del quale potranno scambiare i loro interessi comuni.

Aspettatevi di veder spuntare sistemi di tracciamento per misurare la crescita creativa on-chain, che influenzeranno il valore e l’impatto dell’arte nella vita reale. Inoltre, aspettatevi di vedere un aumento delle DAO “light” e molto specializzate, dove la partecipazione attiva e i finanziamenti si trasformano in ricompense molto esclusive (NFT, esclusività su eventi/oggetti…) Questi gruppi esclusivi potrebbero avere più influenza dei grandi investitori istituzionali.

  • Amplificazione del pubblico: il Web2 era un modello “push” (guarda, clicca, compra), mentre il Web3 è un modello “Pull” (unisciti, collabora, condividi e promuovi): l’attività on-chain è costruita per attirare le persone e crescere con loro. Pertanto, la promozione è il sottoprodotto della collaborazione e ora le communities stesse sono delle star. In altre parole, una community che cresce, collabora e investe attraverso i token, aumenterà il proprio valore culturale e la moneta che utilizza. Quindi, i singoli artisti non sono gli unici da tenere d’occhio, ma è il pubblico stesso (come community) ad essere il motore interno che viaggia con i creativi. 

Aspettatevi di vedere le communities che si dedicano alla promozione dei loro valori, delle loro idee e del loro impatto tanto quanto un qualsiasi artista della loro cerchia. Ciò significa che i marketer dovranno avere relazioni più autentiche, non solo modelli pay-to-play.

  • L’IA nell’arte e l’importanza di una Proof of Authenticity: con la crescita esponenziale dell’arte generata dall’IA, la questione dell’autenticità nell’arte deve essere affrontata dalla blockchain. La proliferazione di opere d’arte generate dall’IA, prodotte per imitare un artista di successo, dimostra che la vera autenticazione dell’origine di un’opera d’arte sarà un tema scottante nei prossimi due anni.

Aspettatevi di vedere nuovi strumenti di intelligenza artificiale e tecnologie di “proof of personhood” che saranno necessari per collegare l’arte ad artisti reali, non a bot. Questo servirà anche a prendere decisioni sull’investimento in determinati artisti: sono umani o no? Hanno esseri umani reali che li seguono? Che cosa è reale?

  • Boom di piattaforme creative: Si stanno sviluppando sempre più protocolli incentrati su artisti e creativi, che faranno leva sui loro marchi creativi per promuoverli, ma questo non significa che avranno successo. I grandi marchi culturali che si muovono on-chain attireranno le persone, ma non le manterranno nel loro protocollo. Infatti, la maggior parte delle persone afferma che “l’autenticità è tutto” per avere un protocollo di successo, anche se questa è una risposta facile. La vera chiave è essere a proprio agio con la cultura di massa, con gli imprenditori improvvisati e la cultura della Generazione Z (communities e condivisione). Non essere a proprio agio con questi fattori renderà le iniziative deboli e fallimentari.

Aspettatevi di vedere molti annunci di grandi marchi culturali sulla loro presenza on-chain, per poi vederli rapidamente chiudere o fondersi con altri protocolli per rimanere a galla. Il fattore critico è l’atteggiamento necessario “bend not break” di chi avvia catene per artisti: modellare la cultura on-chain, costruire lentamente e con persone che conoscono la cultura della blockchain. È un gioco “interno” e non si possono fare pressioni, pagare o costringere le persone on-chain ad essere connesse; deve essere costruito da zero sfruttando le communities, gli incentivi e le idee veramente nuove e creative.

The Blockchain Snapshot